Il sogno di Scipione
Il sogno di Scipione
Book Excerpt
Sì, vi son io.
FOR. E ben, provami avversa. Olà, venite, Orribili disastri, atre sventure, Ministre del mio sdegno: Quell'audace opprimete; io vel consegno.
SCI. Stelle, che fia! Qual sanguinosa luce! Che nembi! che tempeste! Che tenebre son queste! Ah qual rimbomba Per le sconvolte sfere Terribile fragor! Cento saette Mi striscian fra le chiome, e par che tutto Vada sossopra il ciel. No, non pavento, Empia Fortuna: invan minacci; in vano, Perfida, ingiusta Dea... Ma chi mi scuote? Con chi parlo? Ove son? Di Massinissa Questo è pur il soggiorno. E Publio? e il padre? E gli astri? e 'l cielo? Tutto sparì. Fu sogno Tutto ciò ch'io mirai? No, la Costanza Sogno non fu: meco rimase. Io sento Il Nume suo che mi riempie il petto. V'intendo, amici Dei: l'augurio accetto.
LICENZA.
Non è Scipio, o Signore, (Ah chi potrebbe Mentir dinanzi a te!) non è
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