Da Firenze a Digione
Da Firenze a Digione
Impressioni di un reduce Garidaldino
Book Excerpt
cesi si è fatto proprio un bel bollo.
--Ma insomma cosa ci è?... si parte?....
--Sì.... per Firenze, o per dir meglio per le Murate!
--Ma.... come?
--Vieni.... vieni con noi e ti si ripete, vedrai.
Non intendendo alcuna cosa, ma volendomi per lo meno sincerare su una sventura, che non conoscevo e che ci minacciava, seguii colla coda tra le gambe, i bravi ragazzi.
Arrivammo in due salti alla sede del Consolato; in faccia alla porta una folla innumerevole di popolani chiassava, si agitava, gestiva; qualcuno, senza far tanti discorsi, si era già messa la camicia rossa sotto la giacchetta; un andare o venire, un rimescolarsi continuo, un'accalcarsi intorno a qualche povera vittima che esciva dal portone, un vociar di ragazzi che a capanelli osservavano la scena, e gridavano incessantamente: Viva Garibaldi.... Per una spedizione fatta in tutta segretezza il principio non poteva esser migliore!
--Ma che vi è dunque?--Domandai a un mio compagno.
--Il console non si fa vedere, il cancelliere,
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